di Federico Principi
Il primo episodio che mi
viene in mente pensando alla storia del Gran Premio di Russia (tre sole
edizioni) è Rosberg che, nel 2014, attacca Hamilton alla prima curva bloccando
però in maniera pesante entrambe le ruote anteriori. Il tedesco rientrerà ai
box al primo giro per sostituire subito gli pneumatici soft danneggiati dal flatspot, sostituendoli con un treno di
medie destinato a percorrere i restanti 52 giri senza alcun problema di degrado,
uno stint senza precedenti per lunghezza in Formula Uno.
Nonostante tutto, Rosberg finì comodamente secondo.
Gomme di marmo
In quell'edizione la Pirelli non si è sbilanciata,
evitando di portare la super-soft che invece ha giustamente obbligato ad usare
nel 2015. Per questa stagione - con la nascita della nuova mescola ultra-soft -
quello di Sochi avrebbe dovuto essere lo scenario perfetto per inaugurarla, con
una pista estremamente dolce sulle gomme sia per conformazione (tante curve a
90 gradi e un solo curvone lungo, verso sinistra), sia per la consistenza
liscia dell'asfalto. Quando la Pirelli aveva tuttavia dovuto deliberare le
scelte delle tre mescole per i primi Gran Premi, la ultra-soft non era ancora
stata provata nei test ed è stata quindi evitata, nuovamente con eccessiva
precauzione.
Il prevedibile risultato è che la media è stata giustamente scartata da
tutti nelle scelte iniziali (un set da portare, ma non da utilizzare, era
obbligatorio). L'ultra-soft avrebbe mescolato molto di più le carte e messo in
difficoltà gli strateghi.
Ulteriore testimonianza
dell'inutilità della media è stato l'interminabile stint in simulazione gara
del venerdì di Ricciardo, con gomme soft. Dopo oltre 20 giri su quella gomma i
tempi andavano perfino migliorandosi (cosa che non accade mai dopo tutti quei
giri), con un degrado praticamente nullo e una macchina sempre più scarica di
benzina che permetteva il progressivo miglioramento.
Le gomme soft hanno ben 30 giri di vita. Nonostante il run sia lungo 20
giri, Ricciardo nel finale migliora progressivamente i tempi e scende
costantemente sotto l'1:43. Il degrado è inesistente.
Con una pista così poco
severa sulle gomme, lo scorso anno in qualifica tutti i piloti di vertice hanno
registrato il tempo buono al secondo giro completo dopo l'uscita dai box,
prendendosi un ulteriore giro di riscaldamento per le super-soft che (pur
essendo le più morbide in assoluto) erano comunque difficili da mandare in
temperatura. Le Mercedes in Q3 avevano percorso addirittura un lungo stint con
un secondo tentativo buono al quarto giro completo dopo l'uscita dai box; con
le super-soft ormai molto calde, macchina scarica di benzina che avrebbe dovuto
permettere di migliorare il primo tempo e un giro centrale di raffreddamento
per ricaricare al massimo le batterie dell'ERS.
Nel 2015 in Q3 a Sochi soltanto le Force India avevano effettuato il
time attack al primo giro buono. Ferrari, Mercedes e Williams avevano scelto la
strada del giro di riscaldamento supplementare (il "fucsia" di
Rosberg nel primo settore si riferisce al time attack che è appena partito,
dopo aver fatto segnare un lento 1:46.620 di riscaldamento).
Come nel 2015, Ferrari
e Mercedes hanno replicato le loro strategie: Raikkonen e Vettel, a differenza
di Rosberg (Hamilton è stato bloccato da un problema elettrico), hanno percorso
due stint inframmezzati da un veloce pit stop, nei quali il tempo buono sarebbe
arrivato dopo un giro e mezzo di riscaldamento (eccezione di Vettel per il
primo tentativo, con il tempo fatto registrare subito).
Solo Vettel e Perez (di nuovo dopo il 2015, evidentemente la Force
India non ha problemi a mandare subito in temperatura le gomme) cercano il
tempo al primo giro completo in Q3, mentre tutti gli altri si prendono un
ulteriore passaggio per scaldare ancora le super-soft. Vettel nel secondo stint
della Q3 seguirà a sua volta la tattica di scaldare le gomme per un giro
supplementare.
Rosberg, a seguito
dell'abbandono di Hamilton in Q3, si è sentito talmente onnipotente che nel
secondo tentativo ha commesso un grosso errore, ininfluente dopo aver già
registrato un tempo imbattibile per tutti. Ben più grave l'errore di Raikkonen
all'ultima curva, che gli è costato la prima fila ai danni di Bottas, con
Vettel costretto alla settima posizione (secondo in qualifica, ma penalizzato
di 5 posizioni per la sostituzione del cambio). Gli uomini Ferrari hanno
giustamente scelto di scontare la penalità in Russia (con il cambio danneggiato
nel contatto al via con Raikkonen in Cina) per evitare di doverlo fare in piste
come Spagna o soprattutto Montecarlo, dove effettuare sorpassi è un'operazione
molto più complessa.
La prima parte di gara
Con gomme così
relativamente dure, la strategia più naturale sarebbe stata quella con un'unica
sosta. La partenza avrebbe così rivestito un'importanza ancora più elevata del
solito: con strategie così bloccate, uno dei momenti più propizi a guadagnare
posizioni sarebbe stato proprio quello del via.
Raikkonen ha guadagnato la posizione su Bottas, ma il
vero caos si è scatenato alle spalle. Kvyat - dopo le polemiche con Vettel in
Cina e le voci che lo vorrebbero allontanato in favore di Verstappen dalla
prossima stagione - ha letteralmente perso la testa: il russo ha tamponato
Vettel da dietro, da molto lontano, mentre il tedesco stava sorpassando in modo
regolare Ricciardo, e lo ha tamponato una seconda volta nel lungo curvone
successivo verso sinistra in maniera più che imbarazzante, causandone il ritiro.
Le giustificazioni del russo stavolta non
sembrano reggere.
Tra l'altro, la manovra di Kvyat ha danneggiato anche la gara del
compagno Ricciardo.
La Safety Car è entrata
immediatamente in pista e la Red Bull ha giocato una carta totalmente
impronosticabile e assolutamente sbagliata: la gomma media. L'obiettivo chiaro
era quello di sfruttare la neutralizzazione della vettura di sicurezza e
percorrere tutto il resto della gara con la gomma più dura e senza problemi di
degrado, ma le prestazioni della media in un tracciato così erano veramente
scadenti, soprattutto alla luce dello stint di Ricciardo con le soft nelle
libere citato in precedenza. L'australiano si è poi pentito, tornando sulla
soft: il tutto nonostante, come visto sopra, la Red Bull è stata la vettura
(insieme alla Haas di Grosjean e Gutierrez) che ha portato più treni di
super-soft, ben 10 sui 13 totali.
Le strategie di tutti i piloti. Ricciardo, tornando sulla soft nel
finale, ha parzialmente limitato i danni: molto peggio è andata a Kvyat e
Gutierrez, mai a proprio agio con la media.
Raikkonen ha avuto come
al solito problemi con la ripartenza dalla Safety Car: come da fotocopia dello
scorso anno il finlandese ha faticato enormemente a scaldare le gomme ed è
stato immediatamente risorpassato da Bottas. Con un altro piccolo errore in un
successivo corpo a corpo con il connazionale, Raikkonen ha perso un'ulteriore
posizione a vantaggio del rimontante Hamilton, stavolta aggressivo nei duelli. Si è formato un trenino a 3 per la lotta alla seconda posizione, con il
Campione del Mondo impossibilitato a sorpassare la freccia bianca Williams,
sempre molto scarica di aerodinamica e velocissima in rettilineo.
La Williams aveva mostrato un ottimo passo gara nelle
simulazioni del venerdì (anche se con meno benzina delle rivali). Nelle prime fasi
di gara Bottas tappava sia Hamilton che Raikkonen ma non era così distante dal
ritmo di Rosberg. La super-soft di Bottas è però calata molto prima rispetto a
Ferrari e Mercedes, fedele alla tendenza della Williams di degradare molto in
anticipo le gomme rispetto alle rivali (compresa la Red Bull).
Simulazioni gara delle prove libere in Cina. Con pressoché identico
numero di giri percorsi sulla gomma (super-soft) e di giri percorsi nello
stint, la Williams (sopra) è nettamente meno costante della più guidabile Red
Bull, che è meno severa sugli pneumatici.
Quando Bottas è andato
ai box al sedicesimo giro, Hamilton si è concesso un giro in più per due
motivi: in primo luogo perché l'undercut (difensivo nel caso di Bottas) su
questa pista (dove il degrado è nullo e anzi è più difficile andare forte nei
primi giri con le gomme che rimangono fredde) sarebbe stato molto difficile per
Bottas. In secondo luogo perché con il GPS avevano calcolato bene la sosta del
finlandese, rientrato appena davanti a Grosjean: Hamilton e Raikkonen sarebbero
finiti dietro al francese della Haas se avessero seguito Bottas in pit lane.
Nonostante un giro a
pista libera con gomma soft nuova per Bottas, e nonostante la sosta del
finlandese sia durata mezzo secondo in meno di quella del Campione del Mondo
(2,7 contro 3,2 secondi) l'undercut è paradossalmente riuscito a Hamilton che
si è fermato nel giro successivo. Raikkonen, ai box ben 4 giri dopo Bottas,
riuscirà anche lui a passare il connazionale attraverso la strategia. Il finlandese
stava registrando giri record personali a ripetizione, e se Hamilton non avesse
passato Alonso all'interno del ventesimo giro nel rettilineo posteriore, il
ferrarista avrebbe potuto addirittura soffiare la posizione anche al Campione
del Mondo.
Secondo atto
Cominciava così una
seconda parte di gara, molto differente. Rosberg, Hamilton e Raikkonen ancora
distanziati come in Bahrain, con questi ultimi due stavolta a posizioni
invertite.
Il gap tra Rosberg e Hamilton creato da Bottas nel primo stint, nel
momento esatto della sosta del pilota Williams. Il finlandese ha accusato un
violento degrado negli ultimi passaggi con la super-soft: in soli 3 giri ha
contribuito ad allargare il gap tra le due Mercedes di ben 4,7 secondi,
scavando un solco di oltre 13 secondi.
Il leader della corsa e
del Mondiale vedeva il proprio margine su Hamilton assottigliarsi in
corrispondenza dei propri doppiaggi, ma non è esattamente chiaro se fosse
dovuto soltanto al corpo a corpo con vetture più lente.
Rosberg non ha ancora raggiunto il gruppetto dei doppiati, ma il ritmo
di Hamilton con le soft è già costantemente migliore.
Quel che è certo è che
non appena è stato comunicato a Hamilton il rischio di avere un problema sulla
pressione dell'acqua (solo sulla sua vettura), il Campione del Mondo ha alzato
il piede dall'acceleratore e il gap da Rosberg si è riportato a distanza di
sicurezza.
Sopra, il distacco tra Rosberg e Hamilton si è clamorosamente ridotto a
poco più di 7 secondi quando arriva il team radio all'inglese per annunciargli
dei problemi. Da lì in poi Hamilton perderà terreno nei confronti dei due più
diretti rivali.
Kimi Raikkonen soffriva
tantissimo il confronto con le Mercedes con le gomme soft, ennesima conferma
delle difficoltà della Ferrari con pneumatici relativamente più duri (la soft a
Sochi era veramente di marmo). Il finlandese si è riavvicinato a Hamilton solo
dopo quella comunicazione radio all'inglese, ma l'accelerazione finale di
Rosberg ha suggellato la netta superiorità Mercedes anche e soprattutto con
questo tipo di mescola.
Grafico dei tempi in gara in Bahrain (riferimento il tempo medio del
vincitore, Rosberg). Nel primo stint i tre piloti di testa non sono comparabili
(Raikkonen e Hamilton erano nel traffico). Il parallelo Rosberg-Raikkonen è
interessantissimo: nel secondo e nel quarto stint (delimitati dalle cadute, che
rappresentano le soste ai box) Rosberg guadagna qualcosa in più, mentre nel
terzo le prestazioni sono pressoché uguali. Dove Rosberg guadagna entrambi sono
sulle soft, mentre nella terza parte di gara sono su super-soft: è evidente
quanto la Ferrari regga il confronto con le gomme più morbide, pagando qualcosa
con le più dure. Dati Forix.
Nel frattempo Massa
stava tenendo il ritmo di Raikkonen, ma la differenza di gestione delle gomme è
estremamente diversa tra Ferrari e Williams: mentre Raikkonen accelerava negli
ultimi passaggi, il brasiliano rientrava ai box negli ultimi giri dopo un
brusco calo di prestazione, simile a quello di Bottas nel primo stint.
Grafico tempi in gara di Sochi (riferimento il tempo medio di Rosberg).
Il tedesco alza il livello del proprio ritmo verso la metà di ogni stint
(impennata finale verso il giro veloce). Tra il trentunesimo e il
trentacinquesimo giro Rosberg rallenta in concomitanza con i doppiaggi e
Hamilton ne approfitta, ma l'inglese rallenterà dopo la comunicazione del
problema tecnico (al giro 37). Fino a quel momento Raikkonen non regge
assolutamente il ritmo di Hamilton con gomme soft. Si notano anche le Williams:
Bottas rimane un po' a contatto con Rosberg fino al decimo giro ma poi non lo
segue più, e Massa è sui tempi di Raikkonen con le soft per una ventina di
giri, prima di crollare. Dati Forix.
Rosberg si è
aggiudicato la quarta corsa su quattro del 2016, la settima consecutiva, con
statistiche che scomodano le stagioni trionfali di Michael Schumacher o del
Mondiale di Mansell nel 1992. Il giro veloce lo ha fatto segnare al penultimo
passaggio, e nell'ultimo giro ha fatto registrare il record assoluto nel
settore centrale. Anche negli ultimi passaggi con la gomma super-soft il
tedesco stava costantemente aggiornando il record sul giro: unito al fatto che
lo stesso Raikkonen migliorava i propri parziali a ridosso della sosta, è
evidente quanto quello di Sochi sia stato un appuntamento caratterizzato dal
degrado nullo, e forse per questo motivo dovrebbe restare un'eccezione.
Giro record al penultimo passaggio con migliori parziali assoluti nel
primo e terzo settore.
L'addio al Mondiale?
Già con il problema
elettrico, e la successiva sostituzione del cambio con 5 posizioni di penalità
in partenza, Vettel sapeva che il suo Gran Premio di Russia sarebbe stato
difficile. È diventato impossibile per colpa di uno scriteriato Kvyat.
Raikkonen ha raggiunto il podio ma il ritardo in classifica piloti da Rosberg è
ora di 57 punti per il finlandese e addirittura 67 per Vettel. In classifica
costruttori la Ferrari paga 81 lunghezze dalla Mercedes. Un gap apparentemente
incolmabile in entrambe le graduatorie.
Prima del Gran Premio di Russia era lecito chiedersi
se i problemi di "clipping" accusati dalla Ferrari
sia in Bahrain che in Cina - sottolineati da Cristiano Sponton e Alfonso di
Filippo - si sarebbero ripetuti, e se lo fossero stati se si sarebbero
accentuati. La Rossa ha infatti mostrato la tendenza a preservare (in gara)
energia elettrica, attraverso mappature specifiche, a fine rettilineo per
utilizzarne più del solito in trazione per avere un'erogazione più immediata,
disturbata altrimenti dall'eccessivo turbo lag prodotto da una turbina
eccessivamente grande sul motore termico 2016. In Russia ci sono moltissime
curve in cui è richiesta trazione e due rettilinei lunghi (il primo in
particolare), dove la Ferrari avrebbe dovuto "tagliare" velocità di
punta.
Sopra, il grosso clipping che la Ferrari subisce in Bahrain (Raikkonen
in foto) è mitigato in una pista con meno trazione e più percorrenza come
quella della Cina (Vettel, al centro). Sotto: anche la Red Bull soffriva di
clipping in Bahrain. Senza staccare il piede dall'acceleratore, la mappatura
taglia potenza elettrica a fine rettilineo per distribuirla in erogazione in
uscita di curva, compensando le difficoltà delle power unit Ferrari e Renault
negli sforzi di trazione. Immagini "Funo analisi tecnica".
La Ferrari in questo senso ha opportunamente speso 3
dei 9 gettoni rimanenti per aggiornare la power unit con interventi alla camera
di combustione, con successiva forte riduzione del fenomeno del clipping.
Nonostante Vettel sia già giunto alla terza unità sulle 5 previste dal
regolamento per coprire tutta la stagione, lo stesso Cristiano Sponton ha
prospettato un interessante schema di rotazione nell'utilizzo delle
power unit nel corso dei weekend tale da non eccedere oltre la quinta, fino a
fine stagione, evitando la famigerata penalizzazione di 10 posizioni in
griglia.
I problemi tecnici già
pesano sul bilancio in classifica: il ritiro prematuro in Bahrain di Vettel e
quello in Australia di Raikkonen hanno allontanato le Rosse in classifica, ma
il doppio problema all'ERS di Hamilton nelle qualifiche di Cina e Russia denota
una certa pressione in casa Mercedes e una conseguente insospettabile
fragilità.
Rispetto al 2015, la
Ferrari in qualifica ha ridotto in 3 dei 4 appuntamenti il proprio gap dalla
Mercedes, cresciuto solo in Bahrain di poco più di un decimo. Non si può certo
dire che a Maranello non abbiano compiuto progressi durante l'inverno, alla
luce del successo sfiorato in Australia e del fatto che nei tre luoghi del
delitto (Malesia, Ungheria, Singapore), dove la Ferrari aveva vinto lo scorso
anno, il Mondiale non sia ancora transitato. In Russia però la durezza relativa
degli pneumatici troppo elevata e la superiorità Mercedes nel recupero di
energia erano ingestibili per una Ferrari ormai già tagliata fuori nella lotta
al Mondiale.
Rosberg prosegue nel suo momento magico e ancora una
volta è l'unico ad avere un weekend completamente pulito: Vettel e Hamilton per
sfortuna e Raikkonen per deconcentrazione si sono estraniati dalla lotta per la
vittoria già nei primi giri. Con Hamilton lontano 43 punti da Rosberg in
classifica piloti, il tedesco della Mercedes è ormai il naturale favorito al
titolo mondiale. Hamilton è però l'unico a disporre dello stesso mezzo
meccanico, ancora superiore agli altri: la fame che lo ha sempre
contraddistinto sarà necessaria per sovvertire una legge storica che ha sempre
consegnato il Mondiale a chi vince tutte le prime 4 gare. Soprattutto in una
stagione mai così lunga, con 21 Gran Premi totali.
Articolo a cura di Federico Principi
Nessun commento:
Posta un commento