Il circuito di Sochi si confermerà come un
Valencia-bis o ci sorprenderà?
di Samuele Prosino
Il primo Gran Premio russo della storia, disputato l'anno
scorso, è stato parecchio deludente. Le motivazioni erano tante e tutte
valide: le gomme Pirelli troppo dure; la differenza di prestazione tra Mercedes
e gli altri troppo profonda; l'eccessivo attendismo da parte di molti dei
piloti presenti; l'incidente di Jules Bianchi nel GP precedente, a velare
l'atmosfera come un triste presagio.
Arrivò all'epoca la vittoria di Lewis Hamilton, netta
e lampante. Ci fu un ispirato secondo posto di Rosberg, con una strategia
neanche poi troppo incredibile vista la durezza degli pneumatici... Il figlio
senza baffi di Keke Rosberg si fermò ai box al primo giro – dopo una
spiattellata estrema alla prima curva nel tentativo di contenere Hamilton –
cambiando subito la mescola. Vista l'assenza di safety car e l'inesistente
consumo degli pneumatici, Nico non ebbe più motivo di fermarsi nuovamente.
Gli Highlights del GP di Russia
2014.
Il resto del gruppo non si sforzò molto a rendere la gara
appetibile agli spettatori della domenica, a tal punto da costringere il
regista a inquadrare sovente il sempre garrulo Vladimir Putin,
accompagnato da un Ecclestone visibilmente emozionato.
A Sochi la Mercedes poté festeggiare la vittoria nel
Campionato Costruttori. Un momento che potrà accadere anche quest'anno, per
altro. Le frecce d'argento conquisteranno il titolo 2015 già qui se riusciranno
a racimolare almeno 3 punti in più dei ferraristi, secondi in classifica. Per
far capire quanto questo dominio sia stato schiacciante per il secondo anno
consecutivo, basta pensare al calendario: dopo Sochi rimarranno ancora quattro
gare da completare.
YOU BEAUTY! Watch as #LH44 & #NR6 seal the 1st Silver Arrows #F1 Constructors title in Sochi! http://t.co/zHAKOvohg5 pic.twitter.com/Ath08A4LbW
— MERCEDES AMG F1 (@MercedesAMGF1) 6 Ottobre 2015
Anche se ha professato cauto ottimismo, vista la buona
prestazione della sua compagine in quel di Suzuka, il buon Niki Lauda ha
ammesso di avere timori su una ripetizione in salsa russa del disastro Mercedes
visto a Singapore. L'austriaco ha tirato in ballo la composizione dell'asfalto
di Sochi, molto simile a quello presente a Marina Bay. Dovesse accadere
nuovamente un rimescolamento dei valori, allora potrebbero esserci dei colpi di
scena.
Alla Pirelli si respira un'aria tranquilla, visto che
difficilmente la gara di quest'anno sarà peggiore di quella targata 2014.
Infatti le mescole portate in Russia saranno le gialle soft e le rosse
supersoft. Niente più strategie stakanoviste né per le Mercedes né per gli
altri sfortunati comprimari. Con queste
mescole ci saranno probabilmente più soste ai box e qualche differenziazione di
strategia, cioè variabili aggiuntive utili per avere più spettacolo (di base).
Le previsioni telemetriche indicano inoltre un possibile miglioramento di tre
secondi al giro rispetto ai tempi targati 2014.
Alberto Antonini: <<Sochi, pista
con basso grip>>.
Dicevamo dei comprimari... L'outsider di maggior successo
durante questa stagione è la Ferrari, con le sue tre vittorie. La tappa
russa del Mondiale potrebbe risultare positiva per gli uomini di Arrivabene,
qualora le Mercedes soffrissero ancora dei problemi di aderenza vissuti a
Singapore. L'anno scorso la Ferrari non fu per niente competitiva e si giocò il
sesto posto con le Red Bull-Renault, a oltre un minuto di distacco dalle
Mercedes. Quest'anno sarà sicuramente diverso, almeno sul passo gara. Si
prevedono, a proposito di Ferrari e Red Bull, altre voci e altre trattative su
quello che sta diventando l'affare dell'anno, cioè la fornitura dei
motori di Maranello al posto delle power unit Renault. A sentire i protagonisti
delle due campane, sembra che la distanza tra domanda e offerta sia ancora
piuttosto ampia, ma è evidente che un compromesso dovrà essere raggiunto in
tempi brevi. Se davvero Dieter Mateschitz vuole rimanere in F1, allora
dovrà accettare di avere dei motori con uno step evolutivo un gradino sotto a
quelli utilizzati da Vettel e Raikkonen. Se tutto andrà bene, sarà un contratto
sulla carta gradito a Chris Horner e compagnia, ma chiaramente la realtà sarà
diversa, alla luce soprattutto di quanto accade in casa Mercedes con la
Williams.
Bernie Ecclestone è chiamato a un intenso lavoro
dietro le quinte per non perdere in un solo colpo quattro vetture dalla griglia
2017. Sarà in grado di accontentare tutte le richieste delle parti in causa?
Speriamo di sì, perché sarebbe un guaio per l'intero Circus non avere un
colosso come Red Bull.
La scheda tecnica di Brembo sul
GP di Russia.
Si attendono anche nuovi sviluppi sulla questione Mclaren-Honda.
Il team è totalmente in subbuglio, nonostante la notizia del rinnovo di Button.
Nel meraviglioso e allucinogeno mondo della FantaF1, Fernando Alonso sarebbe in
procinto di mollare i giapponesi e Ron Dennis al loro destino, per tornare di
nuovo da mamma Renault. Anche se talvolta la fantasia diventa incredibile
realtà, questo scenario appare molto difficile da realizzare, e nonostante i
crescenti sfoghi dello spagnolo sembra che tutto rimarrà cristallizzato in
attesa del miglioramento definitivo della power unit Honda. Come previsto,
anche a Sochi il team di Dennis faticherà a essere competitivo. Per
arrivare a punti sarà necessario almeno un ingresso della safety car, nel
tentativo di sfruttare il ricompattamento del gruppo e magari qualche errore
degli avversari diretti, cioè Toro Rosso, Sauber e Lotus.
La Renault, impegnata più sul fronte Lotus che in
pista, arriverà a Sochi senza il motore evo da tempo invocato dai suoi clienti.
Tale nuova specifica arriverà ad Austin, quindi anche questa gara sarà
probabilmente corsa in difesa sia dalle Red Bull sia dalle Toro Rosso. Proprio
in Red Bull si “festeggerà” la gara di
casa di Daniil Kvyat. Il russo, dopo l'incidente di Suzuka, è diventato
decisamente più famoso dalle nostre parti. La sua intervista del sabato, con
tanto di espressioni colorite, ha fatto il giro del web... L'anno scorso, con
la Toro Rosso, Daniil disputò una gara a sua detta “orribile”, finita
fuori dai punti e costellata di problemi e imprecisioni. Il pilota di casa è
chiamato a una prestazione migliore, con l'obbiettivo magari del terzo posto
(anche se un piazzamento a punti dovrebbe rimanere il target più realistico).
It's #RussianGP week and @Dany_Kvyat has got us in the mood...💃🇷🇺 #F1 pic.twitter.com/BT7d3E4aDA
— Red Bull Racing (@redbullracing) 5 Ottobre 2015
Ci saranno novità anche per la Sauber. La scuderia elvetica
porterà in pista l'evoluzione monzese della power unit Ferrari, e considerando
il balzo in avanti che fece la Rossa in quella occasione potrebbe esserci un
miglioramento delle prestazioni anche per Nasr ed Ericsson.
La direzione gara sarà chiamata a vigilare attentamente sul
comportamento dei piloti. Il circuito di Sochi nasce su una distesa
chilometrica di asfalto, ma senza avere le caratteristiche di un cittadino
classico come Montecarlo. I rail sono molto distanti dalla pista (come a
Valencia) e i piloti sono portati a forzare senza la preoccupazione di finire a
muro, andando alla grande fuori dai “track limits”. Nel 2014, infatti, Bernd
Maylnder si è potuto concedere un meritato
sonnellino vista la calma – direi Olimpica – vissuta in pista. La pista, a
detta dei piloti, assomiglia appunto a Valencia, al circuito di Abu Dhabi e a
Yeongam (la pista coreana) e ciò non depone certo a favore dell'imprevedibilità
voluta da squadre e da Ecclestone per rendere la F1 televisivamente
accettabile. Bisogna ammettere che però, nonostante il tracciato non offra
particolari sfide dal punto di vista altimetrico e velocistico, questo è il
miglior modo per sfruttare un “parco” olimpico altrimenti destinato
all'abbandono. L'anno scorso gli organizzatori vinsero il “Race Promoter's
Trophy”, destinato a chi tra i vari circuiti mette in piedi il miglior percorso
di avvicinamento alla corsa e le migliori strutture, ma per rendere la gara un
classico servirà di sicuro qualche duello in più...
Un
giro onboard a Sochi con Nico Rosberg.
Daniel Ricciardo:
<<The organisers
have done a really good job with the facilities - everything is top notch!
They’ve put in really good grandstands around the stadium section for fans, and
that generates a good atmosphere. But in the car it’s 90-degree corner -
straight - 90-degree corner - straight, so in terms of driver satisfaction it’s
a little flat. [Sochi itself is] surprising! Really liked the beach. But I
would say that, wouldn’t I?>>
Nel weekend del Gran Premio ci saranno altri eventi
collaterali abbastanza pittoreschi, come il concerto di Natalie Imbruglia
(un buon auspicio per il connazionale Daniel Ricciardo?), un'esibizione di arti
marziali (che piacerà senz'altro a Kvyat) e uno spettacolo di pattinaggio sul
ghiaccio (un musical basato sulla Carmen) con Ilia Averbukh, consigliato a Fernando
Alonso allo scopo di provare a imparare la difficile arte dell'equilibrio.
Da tenere d'occhio:
Max Verstappen – Il neopatentato
più famoso del mondo dovrà confermare le sue doti anche qui. In realtà
l'olandesino sarà obbligato a confermarle sempre, perché su di lui si stanno
ancorando tutte le aspettative dei maggiori esponenti del Circus e dei media.
Lewis Hamilton – Sochi sarà un
Gran Premio fondamentale per Catenone d'Oro. Con una vittoria potrebbe scavare
quel solco di sicurezza tra lui e gli avversari che potrebbe risultare decisivo
per la corsa al titolo piloti. Con uno zero il suo vantaggio potrebbe ridursi
nuovamente a cifre allarmanti.
Nico Rosberg – Dovrà attaccare,
altrimenti tutte le voci su un suo atteggiamento rinunciatario potrebbero
acquistare nuova linfa.
Kimi Raikkonen – Nel paese della
Vodka sarà necessaria una prestazione positiva per aiutare Sebastian Vettel a
tenere vivo il sogno mondiale.
Pastor Maldonado – La sua gara a
Suzuka, davvero consistente, non deve restare un episodio isolato. Mai più di
ora serve costanza per giustificare la sua presenza in F1. La velocità c'è; è
sulla maturità che deve lavorare.
Articolo di Samuele Prosino
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