di Federico Principi
Quattro settimane di riposo dopo il Gran Premio di Germania avrebbero dovuto più che altro ricaricare il morale del team Ferrari, data l'impossibilità di compiere grossi stravolgimenti tecnici vista anche la chiusura aziendale per due settimane disposta dal regolamento. Il Gran Premio del Belgio sembrava apparentemente una pista Mercedes ma il fatto che la Pirelli sia giunta quest'anno a Spa con le super-soft ha scombussolato i piani un po' per tutti.
La Ferrari ha scelto un solo treno di medie e come sempre ha voluto puntare sulle gomme più morbide. Altri invece, compresa la Red Bull e anche Rosberg, ne hanno portati addirittura 4.
Problemi della super-soft
Già però nelle prove libere 2 del venerdì, nelle simulazioni sul passo gara, la super-soft ha mostrato un decadimento repentino. Perfino nei giri da qualifica tantissimi piloti hanno detto che sull'ultima chicane si avvertiva già meno grip, e per questo motivo l'out lap doveva essere lentissimo.
Le Mercedes non hanno neanche provato le super-soft sul passo gara nelle FP2, mentre Ferrari e Red Bull presentavano un comportamento leggermente diverso: mentre Ricciardo e Verstappen hanno registrato dei tempi di attacco molto più veloci di quelli di Vettel, il degrado sulla RB12 è sembrato più evidente, forse proprio per un eccessivo uso della gomma nei primi giri a serbatoio carico.
La grafica di "F1 analisi tecnica" mostra come le Red Bull siano più veloci nei primi due passaggi (da non considerare il 2:00 nel traffico di Verstappen al secondo giro) ma che successivamente le prestazioni tendano ad appiattirsi con quelle di Vettel.
In questo modo sembrava opportuno calcolare il delta prestazionale in qualifica tra super-soft e soft e tentare di passare il taglio della Q2 con la soft per partire proprio con quel tipo di gomma. Il delta poteva essere calcolato ad esempio quando, sempre nelle FP2, le due Manor di Wehrlein e Ocon (al debutto) sono scese contemporaneamente in pista ma con diverse mescole per la simulazione da qualifica. Ocon (con la super-soft) ha registrato un tempo di soli 4 decimi più veloce di quello di Wehrlein, ma a giudicare dalle dichiarazioni post-qualifica si poteva dedurre che il delta tra le mescole fosse in realtà superiore. Il francese ha infatti detto: «Ho fatto fatica con le super-soft, dovevo fare l'out lap più lento e l'ho capito solo ora, in Q1. Mi manca esperienza nel capire il comportamento della super-soft».
Al netto delle capacità di guida dei due, il delta poteva così essere calcolato tra i 5 e gli 8 decimi: Rosberg nelle FP2 ha effettuato la simulazione da qualifica solo con la soft (forse con troppa sicurezza di ottenere poi la pole in assenza di Hamilton) ed era sicuro di passare dal Q2 al Q3 con quella gomma, Ferrari e Red Bull si sono regolate di conseguenza e Ricciardo e i due ferraristi hanno effettuato la stessa scelta. Verstappen invece, forse spaventato dal 7-1 sfavorevole in qualifica con il compagno fino a Hockenheim, non si è fidato e in Q2 ha stampato il tempo con la super-soft, anche se aveva già battuto Ricciardo nelle simulazioni sul giro secco nelle FP2 e poi anche a fine Q3, sempre di circa 2 decimi.
Nelle FP2 Ocon precede Wehrlein di quasi mezzo secondo, ma ad esempio Rosberg è più lento di solo mezzo secondo rispetto a Hülkenberg nonostante sia l'unico dei piloti di testa a non aver fatto il tempo con la super-soft. Rosberg ha comunque 1.2 secondi di margine sull'undicesimo e in questo modo la qualificazione da Q2 a Q3 con le soft, nel giorno successivo, sembra sicura.
Ferrari per la vittoria
Nelle FP3 del sabato mattina la Ferrari si è presentata con un assetto radicalmente diverso. Sia Ferrari che Red Bull al venerdì avevano montato l'ala posteriore praticamente in configurazione-Monza, a bassissimo carico, per tenere il passo delle Mercedes che hanno invece riproposto a Spa l'ala "a cucchiaio" anche in questa stagione, più carica. La Ferrari ha forse fatto più una scelta difensiva nei confronti della Red Bull per tenere il passo di Ricciardo e Verstappen nel secondo settore, ma grazie al potentissimo motore i ferraristi hanno trovato un compromesso nettamente migliore che poteva addirittura far sognare la vittoria.
In Q3 Verstappen è il più veloce nel secondo settore grazie al telaio Red Bull, ma Raikkonen è migliore di Ricciardo nello stesso punto. Nel primo e nel terzo settore (dove conta di più il motore) Rosberg è il più veloce davanti ai ferraristi e le Red Bull sono molto indietro in entrambi i punti della pista. Vettel nel terzo settore ha però un deludente ottavo tempo: forse, come nella passata stagione, è arrivato con poca gomma nell'ultima chicane, mentre Raikkonen (che fa di solito più fatica a scaldare le gomme ma le degrada anche leggermente di meno) era più efficiente nell'ultimo intermedio, secondo solo a Rosberg.
Nonostante l'assetto più carico rispetto al venerdì, infatti, le Ferrari hanno comunque registrato delle altissime velocità di punta in qualifica, dove tutti arrivano alla speed trap nelle stesse condizioni (senza scia e con il DRS aperto). Verstappen pagava un po' dazio rispetto a Ricciardo, confermando (vista la sua superiorità nel settore centrale) di essere probabilmente un po' più carico dell'australiano.
Non solo l'assetto più carico al posteriore ha garantito un salto di qualità prestazionale sul giro secco (Raikkonen in Q3 a poco più di un decimo da Rosberg su una pista lunghissima), ma in questo modo la Ferrari avrebbe dovuto contenere molto di più il degrado rispetto a una Red Bull molto scarica e che già a Baku, con la stessa configurazione aerodinamica, aveva sofferto tantissimo con gli pneumatici in gara.
Le Ferrari in griglia erano oltretutto in seconda fila ma davanti a loro si stagliavano solamente Rosberg e Verstappen che però partiva con le super-soft, destinato a consumarle col serbatoio carico mentre gli altri piloti di testa avrebbero proseguito abbastanza comodamente con le soft. Nonostante uno scatto al via di entrambi i piloti in Rosso migliore di quello di Verstappen, l'olandese si è infilato alla prima curva duro ma corretto su Raikkonen, Vettel non ha colpevolmente visto o immaginato la situazione e ha girato troppo presto, rovinando la gara di tutti e tre.
Da qui si vede come Verstappen giri molto interno ma non accompagna fuori Raikkonen in uscita di curva: la sua manovra, per una volta, era corretta.
La Ferrari si era presentata in griglia con le gomme soft usate e la scelta di un solo treno di medie per tutto il weekend, neanche utilizzato e per questo rimasto nuovo per la gara, poteva far pensare che nella parte finale di gara, a serbatoio scarico e con pista gommata, le Rosse avrebbero potuto sferrare addirittura l'attacco alla leadership con le super-soft che a fine gara potevano percorrere anche una decina di giri, anche se poi le medie su Rosberg hanno dimostrato di funzionare benissimo.
I treni di gomme disponibili per la gara. Rosberg aveva addirittura 2 medie nuove, Ricciardo perfino una super-soft nuova risparmiata con audacia nel Q2 mentre le Ferrari erano rientrate in pista per sicurezza qualora eventualmente qualcuno da dietro le avesse passate, ma poi hanno giustamente abortito il giro per partire con la soft.
La gara dei tre piloti coinvolti nell'incidente al via è diventata di fatto ingiudicabile, se si esclude il successivo indecente comportamento di Verstappen nei confronti di Raikkonen, commentato dall'olandese in questo sconcertante modo: «Sono stati molto aggressivi con me alla prima curva, hanno distrutto la mia gara, dopodiché io non volevo lasciarli passare perché loro mi avevano danneggiato in precedenza». L'olandese ha effettivamente accusato un degrado anomalo per tutta la gara a causa dei danni meccanici dopo la prima cirva, ma non è certo un alibi per giustificare successivi comportamenti fuori dalle regole per almeno due volte contro Raikkonen.
Dove voleva andare Verstappen?
Vettel almeno nel finale ha avuto pista libera e - nel confronto con Hülkenberg e soprattutto Perez (che sembravano minacciosi per tutti alla vigilia, con un passo gara simile a Ricciardo nei primi giri), che lo precedeva e sentiva quindi più pressione - ha evidenziato come la Ferrari, nonostante sia passata prima attraverso un altro treno di soft e poi direttamente alle medie snobbate prima del weekend, abbia sofferto pochissimo degrado grazie al buon telaio e soprattutto all'assetto scelto nelle FP3. Una grossa chance sprecata, almeno per riguadagnare punti sulla Red Bull in classifica costruttori.
Grafico "Forix" sull'andamento dei tempi in gara. Nel secondo stint Vettel è sulla soft usata per 14 giri (16 quelli massimi previsti dalla Pirelli) e guadagna tantissimo su Perez che è sulla media nuova per 15 passaggi (24 massimi indicati dalla Pirelli). Nel finale entrambi tornano sulla media nuova e, nonostante qualche corpo a corpo in più e quindi un grosso sforzo sulle gomme, Vettel continua a guadagnare nel finale ma poi si rassegna salvando il motore negli ultimi giri.
Il duello al vertice
Lewis Hamilton era arrivato al limite di utilizzo delle componenti della power unit e ha giustamente scelto Spa per scontare le penalità previste già da inizio stagione dopo le frequenti rotture. Insieme con il team Mercedes hanno deciso di introdurre numerosissimi nuovi elementi tutti insieme, per scontare una penalità ancora più grande (è comunque partito ventesimo dopo le penalità ad Alonso e la partenza dai box di Ericsson) senza dover pagare ulteriori dazi da qui a fine campionato.
Hamilton si è concentrato sul passo gara per tutto il weekend. Nelle libere 2 ha provato soft e medie, in Q1 è sceso in pista con la super-soft per fare un tempo che lo facesse stare sotto il 107% per poi addirittura fare altri passaggi in simulazione gara. In questo modo ha potuto liberamente scegliere la gomma con cui partire: la scelta è ricaduta sulla media, così come il compagno di penalizzazioni Alonso, per prolungare più possibile il primo stint e scremare il traffico, contando sulla superiorità della Mercedes.
Hamilton è stato fortunato ad approfittare del triplice incidente al via che ha tagliato fuori le Ferrari e Verstappen, e fortunato anche per la neutralizzazione della corsa dopo lo spaventoso incidente a Magnussen. Mercedes e Red Bull sono state inoltre intelligenti a non rientrare ai box durante la Safety Car perché consapevoli che sarebbe arrivata la bandiera rossa visto il pericolosissimo stato delle barriere in uscita dal Raidillon, con troppo tempo da dedicare alla sistemazione da parte dei commissari.
Con la bandiera rossa Hamilton e Rosberg, separati da sole 3 vetture in mezzo tra cui l'attaccabile McLaren-Honda di Alonso, hanno incrociato la strategia. Hamilton ha scartato la media nuova dopo soli 10 giri, Rosberg ha invece definitivamente smarcato la soft e si è buttato sulla media, risultando vincente non solo in pista ma anche nell'interpretazione delle scelte.
La grafica di "F1 analisi tecnica" ci suggerisce i tempi medi delle simulazioni gara. Hamilton è più veloce sulla soft nuova rispetto alla media usata, così come Rosberg, ma l'interpretazione della gara è stata diversa e il tedesco stavolta ha calcolato meglio tutte le variabili in gioco.
Quantificando la Pirelli in 16 giri la durata massima della soft, Hamilton dovrebbe aver pensato di poter coprire due stint con le soft, a 34 giri dal termine. La sua simulazione con la soft nel venerdì era stata ottima e più lunga di quella di Rosberg, si suppone anche provata con il pieno di carburante, e Hamilton è stato richiamato al giro 21, troppo presto per poter concludere la gara con un altro treno di soft. Nel finale al box Mercedes gli hanno di nuovo montato la media per gli ultimi 12 giri, e lo stesso Hamilton è rimasto molto perplesso dopo questa scelta.
Nelle libere Hamilton aveva fatto questo lungo run con le soft nuove senza degrado, registrando nei due giri successivi anche un 1:55.8 e un 1:54.8.
Il traffico nel secondo stint, il primo dopo la ripartenza a seguito della bandiera rossa, ha dato una bella mazzata alle gomme di Hamilton. Dopo essersi liberato di Alonso l'inglese ha preso un po' di spazio da Hülkenberg per far riposare le gomme e sferrare poi l'attacco vincente al giro 18, ma ai giri 18, 19 e 20 Hamilton è sempre stato più lento di Rosberg e al giro 21 è rientrato ai box dopo aver detto alla radio: «Sto scivolando tantissimo». Nel frattempo aveva accumulato oltre 11 secondi di ritardo da Ricciardo, che si è fermato 4 giri dopo per andare fino in fondo con le medie, e in quel momento al box Mercedes hanno capito che la strategia migliore fosse quella di consolidare il miracoloso terzo posto.
Anche a ridosso della sosta di Rosberg al giro 26, Hamilton con soft nuova guadagnava pochissimo sul compagno di squadra: Hamilton non aveva tanto sbagliato i calcoli sulla durata della soft, quanto aveva soprattutto sottovalutato il potenziale prestazionale della media sul passo gara, che al venerdì si surriscaldava forse troppo (la media lavora bene a temperature più basse della soft) per colpa delle alte temperature, mitigate un po' in gara, oltre che delle pressioni di gonfiaggio altissime previste dalla Pirelli dopo lo scoppio di Vettel dello scorso anno. La sfortuna di trovarsi davanti il traffico ha toccato i delicati equilibri della soft, consumandola troppo e obbligando Hamilton da lì in avanti a una strategia più conservativa.
Le strategie di tutti i piloti.
Ricciardo nel frattempo aveva confermato le perplessità circa la gestione del degrado della Red Bull con l'ala molto scarica, forse ancora più scarica di quella di Verstappen. Al giro 5 aveva già accumulato oltre 6 secondi di ritardo da Hülkenberg (che comunque aveva le super-soft usate) e si lamentava di fare «fatica con le gomme anteriori». Al giro 30, dopo soli 5 passaggi sulla media nuova, comunicava al team via radio che «la posteriore sinistra è molto usurata».
Grafico "Forix" sull'andamento dei tempi in gara. Ricciardo nel secondo stint ha un crollo verticale di prestazione con la soft nuova. Nel finale fa molta fatica a tenere il passo di Rosberg a parità di gomma media nuova. Una brutta gara per l'australiano, miracolato dalla penalità a Hamilton e dal triplice incidente Raikkonen-Vettel-Verstappen alla prima curva.
Riflettendo in pista i dubbi sulla gestione del degrado in casa Red Bull, la Ferrari a posteriori ha buttato via una grossa chance per ottenere quanto meno un doppio podio alle spalle di Rosberg, per non dire qualcosa di più. Marchionne ha ingiustamente criticato i piloti per non aver centrato la pole position ma di certo le performance in piste di motore come Spa e Montréal confermano che ormai anche in Ferrari abbiano l'extra-power per la qualifica come in Mercedes e che almeno a livello di potenza massima i due motori siano realmente giunti quasi ad equivalersi. Il Gran Premio d'Italia a Monza, il "tempio della velocità", sarà più che indicativo in questo senso, anche se stavolta le Mercedes a dare fastidio saranno due.
Articolo a cura di Federico Principi
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