giovedì 8 ottobre 2015

F1 Briefing: Gran Premio di Russia

Il circuito di Sochi si confermerà come un Valencia-bis o ci sorprenderà?

di Samuele Prosino








Il primo Gran Premio russo della storia, disputato l'anno scorso, è stato parecchio deludente. Le motivazioni erano tante e tutte valide: le gomme Pirelli troppo dure; la differenza di prestazione tra Mercedes e gli altri troppo profonda; l'eccessivo attendismo da parte di molti dei piloti presenti; l'incidente di Jules Bianchi nel GP precedente, a velare l'atmosfera come un triste presagio.

Arrivò all'epoca la vittoria di Lewis Hamilton, netta e lampante. Ci fu un ispirato secondo posto di Rosberg, con una strategia neanche poi troppo incredibile vista la durezza degli pneumatici... Il figlio senza baffi di Keke Rosberg si fermò ai box al primo giro – dopo una spiattellata estrema alla prima curva nel tentativo di contenere Hamilton – cambiando subito la mescola. Vista l'assenza di safety car e l'inesistente consumo degli pneumatici, Nico non ebbe più motivo di fermarsi nuovamente.

Gli Highlights del GP di Russia 2014.

Il resto del gruppo non si sforzò molto a rendere la gara appetibile agli spettatori della domenica, a tal punto da costringere il regista a inquadrare sovente il sempre garrulo Vladimir Putin, accompagnato da un Ecclestone visibilmente emozionato.


A Sochi la Mercedes poté festeggiare la vittoria nel Campionato Costruttori. Un momento che potrà accadere anche quest'anno, per altro. Le frecce d'argento conquisteranno il titolo 2015 già qui se riusciranno a racimolare almeno 3 punti in più dei ferraristi, secondi in classifica. Per far capire quanto questo dominio sia stato schiacciante per il secondo anno consecutivo, basta pensare al calendario: dopo Sochi rimarranno ancora quattro gare da completare.



Anche se ha professato cauto ottimismo, vista la buona prestazione della sua compagine in quel di Suzuka, il buon Niki Lauda ha ammesso di avere timori su una ripetizione in salsa russa del disastro Mercedes visto a Singapore. L'austriaco ha tirato in ballo la composizione dell'asfalto di Sochi, molto simile a quello presente a Marina Bay. Dovesse accadere nuovamente un rimescolamento dei valori, allora potrebbero esserci dei colpi di scena.

Alla Pirelli si respira un'aria tranquilla, visto che difficilmente la gara di quest'anno sarà peggiore di quella targata 2014. Infatti le mescole portate in Russia saranno le gialle soft e le rosse supersoft. Niente più strategie stakanoviste né per le Mercedes né per gli altri sfortunati comprimari. Con queste mescole ci saranno probabilmente più soste ai box e qualche differenziazione di strategia, cioè variabili aggiuntive utili per avere più spettacolo (di base). Le previsioni telemetriche indicano inoltre un possibile miglioramento di tre secondi al giro rispetto ai tempi targati 2014.

Alberto Antonini: <<Sochi, pista con basso grip>>.

Dicevamo dei comprimari... L'outsider di maggior successo durante questa stagione è la Ferrari, con le sue tre vittorie. La tappa russa del Mondiale potrebbe risultare positiva per gli uomini di Arrivabene, qualora le Mercedes soffrissero ancora dei problemi di aderenza vissuti a Singapore. L'anno scorso la Ferrari non fu per niente competitiva e si giocò il sesto posto con le Red Bull-Renault, a oltre un minuto di distacco dalle Mercedes. Quest'anno sarà sicuramente diverso, almeno sul passo gara. Si prevedono, a proposito di Ferrari e Red Bull, altre voci e altre trattative su quello che sta diventando l'affare dell'anno, cioè la fornitura dei motori di Maranello al posto delle power unit Renault. A sentire i protagonisti delle due campane, sembra che la distanza tra domanda e offerta sia ancora piuttosto ampia, ma è evidente che un compromesso dovrà essere raggiunto in tempi brevi. Se davvero Dieter Mateschitz vuole rimanere in F1, allora dovrà accettare di avere dei motori con uno step evolutivo un gradino sotto a quelli utilizzati da Vettel e Raikkonen. Se tutto andrà bene, sarà un contratto sulla carta gradito a Chris Horner e compagnia, ma chiaramente la realtà sarà diversa, alla luce soprattutto di quanto accade in casa Mercedes con la Williams.

Bernie Ecclestone è chiamato a un intenso lavoro dietro le quinte per non perdere in un solo colpo quattro vetture dalla griglia 2017. Sarà in grado di accontentare tutte le richieste delle parti in causa? Speriamo di sì, perché sarebbe un guaio per l'intero Circus non avere un colosso come Red Bull.

La scheda tecnica di Brembo sul GP di Russia.

Si attendono anche nuovi sviluppi sulla questione Mclaren-Honda. Il team è totalmente in subbuglio, nonostante la notizia del rinnovo di Button. Nel meraviglioso e allucinogeno mondo della FantaF1, Fernando Alonso sarebbe in procinto di mollare i giapponesi e Ron Dennis al loro destino, per tornare di nuovo da mamma Renault. Anche se talvolta la fantasia diventa incredibile realtà, questo scenario appare molto difficile da realizzare, e nonostante i crescenti sfoghi dello spagnolo sembra che tutto rimarrà cristallizzato in attesa del miglioramento definitivo della power unit Honda. Come previsto, anche a Sochi il team di Dennis faticherà a essere competitivo. Per arrivare a punti sarà necessario almeno un ingresso della safety car, nel tentativo di sfruttare il ricompattamento del gruppo e magari qualche errore degli avversari diretti, cioè Toro Rosso, Sauber  e Lotus.

La Renault, impegnata più sul fronte Lotus che in pista, arriverà a Sochi senza il motore evo da tempo invocato dai suoi clienti. Tale nuova specifica arriverà ad Austin, quindi anche questa gara sarà probabilmente corsa in difesa sia dalle Red Bull sia dalle Toro Rosso. Proprio in Red Bull si “festeggerà”  la gara di casa di Daniil Kvyat. Il russo, dopo l'incidente di Suzuka, è diventato decisamente più famoso dalle nostre parti. La sua intervista del sabato, con tanto di espressioni colorite, ha fatto il giro del web... L'anno scorso, con la Toro Rosso, Daniil disputò una gara a sua detta “orribile”, finita fuori dai punti e costellata di problemi e imprecisioni. Il pilota di casa è chiamato a una prestazione migliore, con l'obbiettivo magari del terzo posto (anche se un piazzamento a punti dovrebbe rimanere il target più realistico).



Ci saranno novità anche per la Sauber. La scuderia elvetica porterà in pista l'evoluzione monzese della power unit Ferrari, e considerando il balzo in avanti che fece la Rossa in quella occasione potrebbe esserci un miglioramento delle prestazioni anche per Nasr ed Ericsson.

La direzione gara sarà chiamata a vigilare attentamente sul comportamento dei piloti. Il circuito di Sochi nasce su una distesa chilometrica di asfalto, ma senza avere le caratteristiche di un cittadino classico come Montecarlo. I rail sono molto distanti dalla pista (come a Valencia) e i piloti sono portati a forzare senza la preoccupazione di finire a muro, andando alla grande fuori dai “track limits”. Nel 2014, infatti, Bernd Maylnder si è potuto concedere un meritato sonnellino vista la calma – direi Olimpica – vissuta in pista. La pista, a detta dei piloti, assomiglia appunto a Valencia, al circuito di Abu Dhabi e a Yeongam (la pista coreana) e ciò non depone certo a favore dell'imprevedibilità voluta da squadre e da Ecclestone per rendere la F1 televisivamente accettabile. Bisogna ammettere che però, nonostante il tracciato non offra particolari sfide dal punto di vista altimetrico e velocistico, questo è il miglior modo per sfruttare un “parco” olimpico altrimenti destinato all'abbandono. L'anno scorso gli organizzatori vinsero il “Race Promoter's Trophy”, destinato a chi tra i vari circuiti mette in piedi il miglior percorso di avvicinamento alla corsa e le migliori strutture, ma per rendere la gara un classico servirà di sicuro qualche duello in più...

Un giro onboard a Sochi con Nico Rosberg.

Daniel Ricciardo:
<<The organisers have done a really good job with the facilities - everything is top notch! They’ve put in really good grandstands around the stadium section for fans, and that generates a good atmosphere. But in the car it’s 90-degree corner - straight - 90-degree corner - straight, so in terms of driver satisfaction it’s a little flat. [Sochi itself is] surprising! Really liked the beach. But I would say that, wouldn’t I?>>

Nel weekend del Gran Premio ci saranno altri eventi collaterali abbastanza pittoreschi, come il concerto di Natalie Imbruglia (un buon auspicio per il connazionale Daniel Ricciardo?), un'esibizione di arti marziali (che piacerà senz'altro a Kvyat) e uno spettacolo di pattinaggio sul ghiaccio (un musical basato sulla Carmen) con Ilia Averbukh, consigliato a Fernando Alonso allo scopo di provare a imparare la difficile arte dell'equilibrio.

Da tenere d'occhio:

Max Verstappen – Il neopatentato più famoso del mondo dovrà confermare le sue doti anche qui. In realtà l'olandesino sarà obbligato a confermarle sempre, perché su di lui si stanno ancorando tutte le aspettative dei maggiori esponenti del Circus e dei media.

Lewis Hamilton – Sochi sarà un Gran Premio fondamentale per Catenone d'Oro. Con una vittoria potrebbe scavare quel solco di sicurezza tra lui e gli avversari che potrebbe risultare decisivo per la corsa al titolo piloti. Con uno zero il suo vantaggio potrebbe ridursi nuovamente a cifre allarmanti.

Nico Rosberg – Dovrà attaccare, altrimenti tutte le voci su un suo atteggiamento rinunciatario potrebbero acquistare nuova linfa.

Kimi Raikkonen – Nel paese della Vodka sarà necessaria una prestazione positiva per aiutare Sebastian Vettel a tenere vivo il sogno mondiale.

Pastor Maldonado – La sua gara a Suzuka, davvero consistente, non deve restare un episodio isolato. Mai più di ora serve costanza per giustificare la sua presenza in F1. La velocità c'è; è sulla maturità che deve lavorare.


 Articolo di Samuele Prosino


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