martedì 20 ottobre 2015

What Happens in Chicago?

Che succede nella Windy City? L’abbiamo lasciata dopo l’eliminazione per quattro a due contro i Cleveland Cavs al secondo turno di PO della Eastern Confernce, l’esonero di Tom Thibodeau e l’arrivo di Hoiberg, non si è mai discusso però dei motivi dell’insuccesso della scorsa stagione e di quelli che potranno essere i futuri scenari, proviamo quindi a farlo.

di Daniele Invernizzi






Chicago rispetto alla scorsa stagione aggiunge  al proprio roster solamente Bobby Portis da Arkansas Cristiano Felicio dal Flamengo (Brasile) Jordan Crowford, firmato per il training camp, ma  difficilmente avranno spazio fin dall’inizio (considerando anche  la lunghezza e la qualità del reparto lunghi di Chicago). 

Quello che però è cambiato a Chicago è  l’allenatore,  Tom Thibodeau è stato licenziato per fare posto al promesso Fred Hoiberg che nelle ultime 5 stagioni  è stato l’allenatore di Yowa state. Questo cambiamento è stato attuato per volere del GM Gary Forman e del presidente Jerry Reinsdorf in pessimi rapporti con Thibodeau da ormai 2 anni, i motivi sono noti: una differenza di vedute abbastanza netta sui tempi di recupero di Derrick Rose e la decisione del Front Office di cedere Loul Deng nel febbraio 2013.

La scelta del Sindaco (soprannome di Hoiberg) vuole essere un tentativo di cambiare la filosofia della squadra che negli ultimi anni  ha sempre avuto come dogma l’applicazione difensiva, soprattutto quando ha dovuto fare a meno di Derrick Rose. Hoiberg ha una mentalità diametralmente opposta a quella di Thibs, difatti  predica una pallacanestro di transizione,di circolazione di palla, aumentando il numero dei possessi.  Iowa state lo scorso anno ha chiuso la stagione con il pace più alto della Big12 (così come nei due anni precedenti) primo in Offensive Rating e secondo per percentuali di canestri assistiti, alcuni dati che ci indicano come l’efficienza offensiva sia una voce importante nella testa di Hoiberg.

Con Thibodeau si era abituati ad una pallacanestro conservativa, a basso ritmo e con la presenza di due lunghi  contemporaneamente sul campo, con Hoiberg per la maggior parte dei minuti non sarà lo stesso , uno dei giocatori che potranno risultare decisivi è Nikola Mirotic (che è a tutti gli effetti un esterno per come può essere utilizzato), giocatore in grado di essere pericoloso sia lontano che vicino a canestro. Mirotic nel corso della stagione ha dimostrato di essere potenzialmente devastante  contro tutti i tipi di difesa, contro i giocatori più piccoli sfrutta la differenza di centimetri attaccando dal post basso (o tirando sulla testa dei difensori) mentre contro giocatori più grossi sfrutta la sua velocità dipiedi per batterli dal palleggio e portare a casa preziosi liberi, oltre a ciò Mirotic è l’unico giocatore che ha garantito le spaziature necessarie per avere un attacco efficiente, potendo appunto sia portare palla che fare da bloccante e aprirsi per il pick&pop. 


La parola spaziature  ha assunto sempre maggiore importanza nell’economia degli attacchi Nba, e sono state proprio le spaziature offensive e difensive il vero problema dei Bulls lo scorso anno.  Poche squadre in NBA possono contare su delle individualità al livello di quelle di Chicago: Derrick Rose, Joakim Noah, Jimmy Butler J (la cui esplosione meriterebbe una spiegazione a parte) e Pau Gasol. Quello che però è mancato a Chicago è stata la capacità di far rendere al meglio i propri giocatori.  La coppia di lunghi più utilizzata da Thibodeau è stata quella formata da Noah e Gasol, coppia che per tutta la stagione ha dimostrato i suoi difetti.  Partiamo dal presupposto che entrambi sono giocatori che rendono meglio nella posizione di 5, ma per le carenze difensive dello spagnolo Noah è stato dirottato a marcare i 4 avversari, facendo cadere parte delle certezze difensive che Thibodeau aveva costruito nei 3 anni precedenti.

Offensivamente Pau Gasol da il suo meglio dal post basso dove anche a 35 anni compiuti è uno dei migliori giocatori della lega (lo abbiamo ammirato a Eurobasket), con la presenza di Noah però spesso partivano aiuti forti dal lato debole che lasciavano solo il francese ritenuto (a ragione) non pericoloso dalle difese avversarie:in questa situazione non sempre si usciva velocemente dal raddoppio  ma si arrivava più facilmente ad una palla persa o ad un tiro forzato dal post . Anche in situazioni di pick&roll la situazione era simile, dove spesso le difese si disinteressavano del suo taglio per raddoppiare il portatore di palla e contestare il tiro. (0.76 punti per possesso come “roll-man”). Inutile negare che molte delle fortune dei bulls passano dal suo stato di forma e dalla sua capacità di essere pericoloso, quella del 2014 è stata la sua migliore annata (quarto posto nella classifica per l’MVP) mentre la scorsa è stata la peggiore da anni a questa parte, ci si attende quindi una rivalsa del figlio di Yannick.                                                                                                   
Difensivamente i problemi di questa coppia sono sempre legati alle spaziature, con Noah "dirottato" a marcare i 4 perimetrali come Draymond Green a Pau Gasol è stato affidato il compito di presidiare l’area marcando i 5 avversari.  I problemi  si sono verificati perché seppur Gasol sia un buon difensore vicino a canestro, è invece un pessimo difensore se deve abbandonare l’area (cosa che fa malvolentieri). La difesa di Tom Thibodeau si basava sull’ “ice” del Pick&roll, ovvero "spingere" il penetratore contro l’aiuto del lungo, che svolgeva la parte fondamentale del lavoro, in seguito l’esterno del lato debole aveva il compito di aiutare il centro e così via “help the Helper”(aiuta chi aiuta), mentre la guardia aveva il compito di chiudere le possibili linee di passaggio al penetrarore invitando di fatto l’attacco ad un tiro dalla media contestato, il tiro meno efficiente della pallacanestro.  


Con Gasol a dover svolgere il compito di Noah questo tipo di difesa non era applicabile, avendo lo spagnolo caratteristiche completamente diverse, la difesa dei Bulls perciò è stata molto discontinua nel corso della stagione (nel mese di febbraio Chicago concedeva 104 punti su cento possessi) ma sempre superiore alla media nba grazie alla presenza di difensore in singole coverage di ottimo livello (terza miglior difesa come percentuale concessa da tre). Questa coppia dunque, non sarà come accaduto con Thibodeau quella con più minuti nel reparto lunghi di Chicago, Hoiberg proverà a sfruttare la versatilità del reparto utilizzando molto Mirotic, accoppiandolo ad uno fra Noah e Gasol, probabilmente il primo per motivazioni difensive. 

Ho lasciato una parentesi aperta più in alto, quella relativa a Jimmy Butler, il venticinquenne originario di Houston ha giocato una stagione di livello stratosferico, con tutte le lettere maiuscole. Il modo migliore per sfruttare le capacità offensive di Butler e Rose è quello di allargare il campo e alzare il numero dei possessi, quindi con Hoiberg andiamo benissimo, in particolare Derrick Rose ha brillato maggiormente quando ha avuto la possibilità di attaccare un area più libera (dove in caso di aiuto aveva la possibilità di scaricare per tiratori come Mirotic o Mike Dunleavy). Delle spaziature pessime e idee poco chiare hanno portato spesso a possessi rivedibili nella metà campo offensiva dove a difesa schierata Chicago ha faticato per tutta la stagione.  Quindi basta allargare il campo e alzare il numero dei possessi per avere un buon attacco? Certo che no, lo spazio è inutile se non lo sai utilizzare, sono necessari giocatori in grado di capitalizzare il vantaggio creato e giocatori abili a leggere le situazioni, a passare la palla in spazi stretti e a muoversi nel modo corretto, non è proponibile che due giocatori facciano un pick&roll e gli altri 3 stiano a guardare, come non è proponibile un isolamento in post basso e quattro fermi, perché può essere che vada bene per vincere qualche partita, ma andando avanti, se non muovi la palla, se non cambi lato nel corso di un possesso, paghi dazio. 

In  tutto questo, come ha intenzione di far giocare i suoi Bulls Fred Hoiberg? Negli anni trascorsi a Iowa State ha sempre allenato lunghi con ottime mani, in grado quindi di essere pericolosi lontano da canestro e di saper ricevere palla in area e saperla gestire nel modo giusto (in questo Chicago è coperta avendo 3 giocatori come Noah, Gasol e Mirotic, tutti e tre inseribili in un contesto di questo tipo), e una PG a dominare la palla e abile a creare sia per sé che gli altri. Rose pur non essendo un playmaker “tradizionale” è abile a servire i compagni, soprattutto in situazioni di pick&roll (il gioco a due con Gasol è stato quello che ha funzionato meglio per tutta la stagione), dovrà però migliorare il dato sulle palle perse in relazione agli assist. 
Proprio il pick&roll ricopre una parte importante dei set offensivi applicati da Iowa state negli ultimi anni, molto comuni situazioni di transizione in cui si cercava di creare vantaggio tramite blocchi alti al portatore di palla (rose per esempio) per poi punire eventuali aiuti con una tripla da dietro l’arco grazie ad una veloce circolazione di palla, servirà quindi un batteria di tiratori abbastanza ampia, i già citati Mirotic e Jimmy Butler , il veterano Mike Dunleavy e inoltre potrebbe essere rispolverato il giovane Doug McDermott, reduce da una prima stagione difficile.  Molto interessante ad esempio un utilizzo del Double Drag, dove due lunghi portano due blocchi consecutivi per la guardia, uno si apre per il tiro da tre mentre l’altro taglia verso canestro, se la difesa cambia sul lungo tiratore la guardia può sfruttare il miss match con il lungo attaccandolo, mentre se non cambia il lungo che si è aperto può sfruttare il vantaggio e prendere il tiro con discreta libertà.  

In questo caso il lungo cambia sul portatore di palla mentre l’esterno difensore non lo fa sul lungo e questo porta ad un tiro aperto. 

Quest’ultimo può essere un modo per sfruttare l’abilità delle guardie e dei lunghi versatili dei bulls, ma se ne potrebbero elencare altre, quello che conta è che Hoiberg cercherà di portare una pallacanestro diversa, meno classica ma conforme a quella che ad oggi volenti o dolenti è la NBA.
Non siamo in grado di dire oggi se Hoiberg è l’allenatore perfetto e otterrà i risultati attesi, quello che è innegabile è che il roster dei bulls potrebbe adattarsi bene alle sue idee pur non essendo stato rivoluzionato. 


Articolo a cura di Daniele Invernizzi


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