giovedì 13 agosto 2015

"Napoli Needs" ovvero quello che serve al Napoli


Attenzione! Questo articolo riguarda il calciomercato ma cerchiamo di analizzare le esigenze e i bisogni delle squadre di calcio della serie A. Si parlerà di giocatori funzionali e di progetti tattici. Siamo consapevoli della vostra sensazione di smarrimento nel trovarvi di fronte a qualcosa di mai letto. Buona lettura.

di AER




"Per scegliermi serve coraggio."
(Maurizio Sarri)

La carriera da allenatore di Maurizio Sarri è una di quelle storie che ci riconciliano con l'universo che ci avvolge, una di quelle storie che ci fanno credere di vivere in un mondo migliore. Forse c'è ancora speranza di vedere ripagate competenze e coraggio di non svendersi, forse si può arrivare in alto facendo affidamento sul proprio lavoro e le proprie idee. 
Adesso, però, viene la parte interessante. 
Napoli ed Empoli sono due concetti di club calcistico completamente diversi e molto realisticamente Sarri dovrà salire un altro gradino, soprattutto nella gestione dei calciatori e a livello motivazionale. Le idee di calcio ci sono e sono molto valide, quelle non cambieranno.


Sarri dovrà anche cambiare la visione che ha di lui l'Italia calcistica, sempre molto propensa a mettere etichette, che lo vede come uno di quei maestri del calcio di provincia che poi falliranno alla prima occasione in un club più ambizioso. Diciamo la verità, quanti in Italia hanno visto più di un paio di partite dell'Empoli l'anno scorso? Pochi, pochissimi. Altrimenti riconoscerebbero il valore assoluto di questo allenatore.
L'ex-allenatore dell'Empoli deve fare i conti anche con un diverso approccio: nell'Empoli poteva plasmare le risorse umane e tecniche per arrivare alle sue idee di gioco (giocatori giovani, ambiente tranquillo, tante partite in cui non c'era niente da perdere), adesso deve sapersi anche adattare al materiale a disposizione cercando di non snaturare giocatori già formati per mantenere puro il suo credo calcistico. Sarà questa la vera chiave dell'avventura di Sarri al Napoli, il punto di svolta che potrebbe determinare la differenza tra successo e fallimento.

Tutto fa pensare ad una precisa direzione presa nel progetto tecnico-tattico del Napoli - anche se molto probabilmente è stata una conseguenza della scelta di Sarri e non la causa - ma il mercato degli azzurri - soprattutto le scelte di mercato rimangono misteriose. I giocatori non sono stati rivalutati (valutati di nuovo) dal nuovo allenatore, sembra che il mercato venga fatto secondo le indicazioni della scorsa stagione. Vendere a tutti i costi De Guzman, El Kaddouri e Inler, senza prima ragionare sulla possibile utilità nel progetto di Sarri, non è la scelta giusta.
Cerchiamo adesso di analizzare l'organico del Napoli. Come sempre lo faremo reparto per reparto.


Porta

"L'esperienza in banca è un valore aggiunto: 
ho appreso il valore dell'organizzazione 
e della capacità decisionale."
(Maurizio Sarri)

L'arrivo di Reina è più importante come segnale mediatico verso i tifosi, che ritrovano un loro idolo, che nell'aspetto prettamente tecnico. Sicuramente è un portiere affidabile, bravo con i piedi (caratteristica importante per Sarri) e che può essere importante anche a livello umano. Viene da un anno passato nel Bayern di Guardiola, una delle più efficienti organizzazioni calcistiche del mondo, sicuramente condividerà con Sarri l'attenzione verso l'organizzazione e avrà un ruolo fondamentale nel farlo capire a tutto l'ambiente.


È arrivato Gabriel in prestito dal Milan per fare il secondo. Questo vuole dire che Andujar e Rafael troveranno altre sistemazioni.
A mio parere Rafel diventerà un rimpianto. Le qualità sono tante, ha delle lacune a livello di attenzione e concentrazione ma con il giusto lavoro sarebbe potuto diventare un grande portiere. Ormai sembra troppo tardi per tornare indietro. Peccato.


Difesa

"Faticoso è alzarsi alle 6 per andare in fabbrica. 
Qui serve solo armonia di movimenti e di tempi."
(Maurizio Sarri)

Armonia di movimenti e tempi. Non poco, anzi tanto, tantissimo.
In questo reparto, più degli altri, sarà fondamentale il lavoro di Sarri per arrivare ad armonia di movimenti e tempi. Cambiare i principi di gioco difensivi è forse il lavoro più difficile e sarà un processo che coinvolgerà ogni singolo giocatore impiegato in ogni singolo ruolo. 
Sarri ha voluto portare con sè Hysaj individuando subito una carenza nel ruolo di terzino destro. Ad Empoli ha giocato veramente molto bene (come gli altri compagni di reparto) e ci si aspetta una stagione comparabile con ulteriori piccoli miglioramenti.


La fascia sinistra è tra le migliori in serie A. Mi aspetto che Ghouloam faccia bene con Sarri, il tecnico toscano saprà sicuramente renderlo più "sveglio" tatticamente riuscendo ad aiutarlo nelle singole decisioni in campo: piccoli particolari ma decisivi nello sviluppo dell'algerino.
Strinic è un'ottima seconda scelta, difensivamente e tatticamente più maturo di Ghoulam ma molto meno intraprendente e con minori qualità tecniche.
Il centro della difesa resta il problema principale nonostante l'arrivo di Chiriches. Il rumeno è un difensore istintivo molto forte, ha delle doti nel tackle eccezionali e una buona tecnica. Deve migliorare tantissimo nelle scelte sia difensive (posizionamento e copertura degli spazi soprattutto) che in fase di uscita del pallone, spesso commette errori di questo tipo. Fortunatamente si trova in sistema - quello di Sarri - perfetto per esaltare le qualità dei difensori.



Serve, però, un altro grande difensore: per troppo anni il Napoli ha rimandato questa spesa. Si parla molto insistentemente di Maksimovic del Torino che comunque ha sempre giocato da difensore di destra in una difesa a 3, raramente da terzino in una linea a 4, e che quindi dovrebbe essere testato in un ruolo apparentemente simile ma in realtà molto diverso.


Centrocampo

"Io ritengo che in un calcio sempre più preparato 
dal punto di vista tattico e fisico 
sia di fondamentale importanza 
andare a predisporre tutte le singole partite 
nei minimi dettagli."
(Maurizio Sarri)


Il centrocampo a tre titolare dell'Empoli (Vecino, Valdifiori, Croce) aveva raggiunto livelli altissimi di coordinazione di movimenti e di pensiero. Sarri ha portato con sè Valdifiori con la speranza di ripetere quel meccanismo perfetto.
In realtà considerando Allan e finalmente Hamsik nel suo ruolo, le premesse sono quelle di arrivare a risultati migliori.
Allan è stato un acquisto sottovalutato: è stato fantastico ad Udine, forse secondo solo a Nainggolan in un'ideale classifica di centrocampisti "completi".
Lo stesso ritorno di Hamsik in un ruolo più adatto a lui con il conseguente possibile miglioramento di prestazioni, rendimento e utilità per la squadra è stato sottovalutato.


Sulla carta è uno delle linee di centrocampo più interessanti dell'intero campionato.
Anche le seconde linee sarebbero molto interessanti: Jorginho può giocare finalmente da mezzala (ruolo che ricopriva al Verona), De Guzman potrebbe fare lo stesso se non fosse in vendita. Così come El Kaddouri, forse il più adatto nella rosa a ricoprire il ruolo del centrocampista offensivo dietro i due attaccanti e comunque ottima mezzala nel centrocampo a 3, ma invece considerato in uscita. Lo stesso Inler, che è l'unica alternativa in rosa a Valdifiori nel ruolo di regista, viene offerto in Inghilterra e Turchia.
Magari questa politica può avere un senso nella gestione economica degli ingaggi ma se veramente l'obiettivo è la qualificazione in Champions League, allora non dovrebbero essere affrontati questi discorsi.



Viste le molto prossime e poco sensate partenze servono dei giocatori che completino con i titolari il centrocampo: un regista e una mezzala, almeno due e di buon livello. 


Attacco

"Tre doti di un buon allenatore?
La personalità. La facilità di parola. 
E la conoscenza, che rende credibile le prime due. 
Io studio anche 13 ore al giorno"
(Maurizio Sarri)

L'attacco sarà il reparto più divertente da allenare per Sarri, sarà un continuo stimolo intellettuale scegliere uomini e disposizione vista la grande varietà e qualità presente. Sarà, però, altrettanto impegnativo trovare le soluzioni per rendere efficaci le caratteristiche dei singoli giocatori.
Il giocatore di riferimento sarà sicuramente Higuain, troppo importante in tutti i sensi (tecnici e non) per non esserlo.


Si è parlato di Insigne trequartista ma sarà in grado di fare una buona fase difensiva in zona centrale?
Si è parlato di Mertens e Callejon impiagati da secondo punta ma saranno in grado di giocare vicino a Higuain, di giocare spalle alla porta, di partecipare alla costruzione della manovra (Callejon???), di attaccare la profondità, di fare i giusti movimenti per i compagni, di gestire gli spazi in area (Mertens???) ?
Si può tenere in panchina un giocatore come Gabbiadini quando finalmente può giocare da attaccante vero? (Ne avevamo parlato qui).
Tanti enigmi da risolvere per Sarri.
Un'alternativa possibile all' "1+2" in attacco sarebbe quella di una punta centrale e due attaccanti esterni: disposizione più consona alle caretteristiche degli interpreti.
Forse un altro attaccante arriverà, il profilo ideale è quello di un giocatore capace di fare sia l'attaccante esterno che la punta in un attacco a due. 
Tante soluzioni offensive ma allo stesso tempo tanta difficoltà a capire quale possa essere la più funzionale e ad alternarle per mantenere imprevedibilità. Forse basteranno 13 ore al giorno per capirlo. O forse no.

Articolo a cura di AER

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