mercoledì 2 settembre 2015

Confermarsi

Eurobasket 2015 preview: Serbia.

di Marco Braini
in collaborazione con Pick&Pop Culture






Il roster



La stella: Nemanja Bjelica
Giocatore completo come pochi, Bjelica sembra essersi finalmente consacrato in questa stagione 2014/15, iniziata con l’argento mondiale e finita con la vittoria del titolo di MVP dell’Eurolega. Atletico, tiro da fuori e palleggio tali e quali a quelli di una guardia, un passatore d’èlite che a tempo perso tira giù una decina di rimbalzi…e la netta sensazione che possa essere lui il vero ago della bilancia nella sorti della spedizione serba, anche più di Teodosic.
Un appello a Flip (Saunders): non panchinarlo il buon Nemanja please, che anche in NBA fa la sua porca figura.


Il coach: Sasha Djordjevic
La rinuncia a Micov, le tensioni con Raduljica, e pochi giorni fa il "caso Marjianovic", che ha portato all’esclusione da Eurobasket del centrone ex Stella Rossa. La permanenza di Sasha Djordjevic sulla panchina della squadra balcanica è stata fin qui parecchio travagliata, ma i risultati gli danno ragione: ha riportato in patria una medaglia mondiale che mancava da più di dieci anni, esprimendo un gioco veloce, scoppiettante, atto a far esprimere al meglio le tante bocche da fuoco presenti nel roster (82.6 punti a partita alla FIBA World Cup).

In un’intervista recente ha detto che si riterrà soddisfatto solo con la conquista del metallo più prezioso.


Il quintetto base




Con una point forward del calibro di Nemanja Bjelica in quintetto, i restanti compiti di playmaking saranno affidati a Milos Teodosic. La stella del CSKA Mosca è incappato nuovamente in un passaggio a vuoto nel momento decisivo della stagione (2/9 dal campo e 6 palle perse in semifinale di Eurolega), chissà che l’aria di nazionale non gli porti giovamento: nelle ultime quattro competizioni FIBA alle quali ha partecipato, ha mancato l’ingresso nel "all tournament team" solo nel 2011.
In posizione di guardia agirà Bogdan Bogdanovic, probabilmente il miglior scorer europeo non ancora approdato in NBA (i tifosi dei Suns lo aspettano a braccia aperte). Il tiro è bello compatto, ma è capace di andare a referto anche dal post, attaccando il ferro ed è un insospettabile passatore, come dimostrano i 3 assist a partita nell’anno solare 2015.

Completa il back court l’uomo da un milione di € (somma spesa dal Fenerbahce per assicurarsene i servigi) Nikola Kalinic, onesto 3&D e difensore di buon livello. Che Zelimir Obradovic abbia intravisto qualcosa in lui che i comuni normali non vedono?




Sasha Djordjevic sembra essere l’unico in grado di tenere in riga un giocatore spesso svogliato come Miroslav Raduljica (da vedere se questo feeling continuerà anche al Pana). Questa montagna di muscoli non è un intimidatore e nemmeno un eccezionale rimbalzista, ma nell’altra metà campo ha dimostrato di essere uno dei pivot più produttivi in circolazione (0.61 punti al minuto ai Mondiali spagnoli).

La panchina
Considerando Zoran Erceg solamente come un 4 perimetrale (l’ultimo anno al Gala metà dei suoi tiri sono stati presi dai 6,75 m, convertiti tra l’altro con un ottimo 39%), il ruolo di back up del centro se lo contenderanno:
– Ognjen Kuzmic, fresco vincitore del double (campione NBA e NBDL 2015) e di cui si sono perse le tracce da quando è negli USA. Le uniche stats disponibili sono quelle dei Santa Cruz Warriors, dove è stato uno dei migliori difensori e rimbalzisti di tutta la lega di sviluppo;
– Nikola Milutinov, il più giovane tra i pre-convocati di coach Djordjevic. La prima scelta dei San Antonio Spurs al draft 2015 è un profilo fisico intrigante, nonchè uno dei migliori rimbalzisti di tutta la Lega Adriatica.
Anche in posizione di play/guardia i serbi possono dormire sonni tranquilli. Il duo Stefan Markovic – Nemanja Nedovic è eterogeneo, adatto ad ogni situazione di gioco: assistman sublime il primo, agirà sostanzialmente da numero 1, così da sfruttare le qualità lontano dal pallone di Teodosic. Combo guard il secondo, tornato in Europa dopo un’anonima comparsata a Golden State, un crack a livello atletico.



Se si vuole trovare proprio trovare una falla nella panchina serba, la si trova nello spot di ala piccola. Dopo il taglio di Marko Keselj sono restati i Marko Simonovic (esperto tiratore da 40% dal perimetro) e l’atletico Dragan Milosavljevic come cambi del numero "3": nessuno dei due aveva mai ricoperto un ruolo così importante con la nazionale.

Il pronostico
15-20 minuti di Marjanovic avrebbero fatto tutta la differenza del mondo, ma in compenso Djordjevic ha diverse alternative, e la Serbia arrivata in finale ai Mondiali era meno profonda di questa. Resta quindi comunque una delle pretendenti al titolo (sulla carta inferiore solo alla favoritissima Francia), e parte leggermente avanti alle altre anche nel gruppo B, vero e proprio girone di ferro di Eurobasket 2015.


Articolo a cura di Marco Braini




Nessun commento:

Posta un commento