giovedì 17 settembre 2015

Ripartire e continuare a costruire

I limiti sono stati più grandi dei sogni e il talento non è bastato. Analisi tattica di Italia-Lituania e considerazioni sulla prossima, fondamentale, partita contro la Repubblica Ceca.

di Alberto Ambrosio
in collaborazione con Pick&Pop Culture






#SiamoQuesti. Va bene, è brutto cominciare in questo modo dopo una sconfitta così dolorosa, però oggi sono definitivamente usciti allo scoperto i veri limiti di questa nazionale. È inutile effettuare una caccia alle streghe cercando di capire chi sia stato il peggiore o chi abbia sbagliato di più: oggi la partita è stata persa con errori difensivi individuali, con una poca comunicazione in difesa e un attacco che ha faticato a funzionare con efficacia, rifugiandosi troppo spesso in isolamenti statici delle 4 stelle italiane. Più di così sinceramente era difficile fare, lo so che noi italiani vogliamo sempre tutto e subito e che se siamo nel gruppo di testa a un chilometro dal traguardo pensiamo già di aver vinto, però è il momento di mettere in chiaro molte cose.


Prima di tutto, complimenti alla Lituania: difensivamente hanno mostrato un paio di spunti estremamente interessanti, mantenendo comunque estrema concentrazione per tutti i 45 minuti; offensivamente hanno creato decisamente troppi problemi alla difesa azzurra, evidenziando in modo impressionante i limiti di quest’ultima. L’Italia ha fatto tutto ciò che poteva nonostante alcuni importanti limiti strutturali (dovuti in gran parte alle caratteristiche tecniche delle stelle italiane) e il poco affiatamento che giocoforza non è stato possibile creare in questi anni.

Chi parlava di “nazionale più forte di sempre” certamente non aveva messo in conto diverse considerazioni, prima fra tutte il fatto che una partita di pallacanestro si gioca su due lati del campo e che molto spesso è proprio la fare difensiva quella più importante per una squadra: se è eccessivo ritenere vera l’affermazione secondo cui “gli attacchi fanno vincere le partite, le difese i campionati”, certamente qualcosa di vero c’è, e una buona difesa è imprescindibile per ottenere successi importanti a questi livelli. Il secondo aspetto da considerare quando si fanno valutazioni su questo roster, è che difficilmente si può creare in così poco tempo un sistema offensivo adatto a 3 eccellenti solisti e un solo tiratore puro: in un solo mese di lavoro vero era praticamente impossibile portare in campo molte più soluzioni tattiche.

<<La differenza la fanno le piccole cose>> e <<Mi sono rotto le palle di perdere!>>.

Quindi pazienza, il tempo per costruire ancora qualcosa di buono c’è; le grandi vittorie nascono proprio da sconfitte come queste e se la voglia di vincere con la nazionale sarà ancora viva nei tre giocatori Nba nelle prossime stagioni, sono certo che qualcosa di buono questo gruppo lo farà: con un po’ di conoscenza reciproca la nazionale italiana passerà dall’avere un “buon attacco” ad un attacco pressoché immarcabile a livello europeo.


ITALIA

COSA HA FUNZIONATO


Pick and roll centrale

Il pick and roll Belinelli – Bargnani ha creato più di qualche grattacapo alla difesa lituana: Belinelli dopo il blocco del Mago riusciva sempre a penetrare obbligando la difesa a raddoppiare, concedendo al mago molto spesso un piazzato dalla distanza. Belinelli però nel quarto quarto ha utilizzato questa soluzione quasi esclusivamente per cercare tiri per se stesso, spesso dalla distanza (e forzati), quando invece nei primi tre quarti questo pick and roll centrale aveva portato grossi benefici in termini di circolazione di palla, anche grazie ai tagli senza palla degli altri esterni italiani.


Difesa sul ribaltamento

La difesa degli esterni (tolto Hackett) oggi è stata oggettivamente insufficiente: la prima “fase” offensiva lituana si riusciva a tenere più che discretamente, ma non appena la palla tornava fuori e si riattaccava immediatamente ecco che le lacune difensive azzurre sono venute a galla: Belinelli passando sui blocchi si girava continuamente, perdendo di vista l’azione, Cinciarini nel secondo blocco sul pick and roll rimaneva sul blocco, Gentile veniva battuto sempre sul recupero, Gallinari non riusciva mai a trovare il tempo giusto per aiutare… Il vero problema è che i lituani hanno giocato ad un ritmo offensivo difficilmente sostenibile dalla difesa azzurra, e i continui movimenti di palla hanno reso ancora più confusa la già incerta difesa di squadra italiana


COSA NON HA FUNZIONATO


Attacco con soli isolamenti

Questo non lo considero un vero fattore nella sconfitta di oggi: a mio modo di vedere l’attacco non è il principale problema di questa squadra, con 4 giocatori desiderosi di avere sempre la palla in mano e un solo mese a disposizione per costruire quasi da zero un gruppo con importanti ambizioni, il sistema offensivo deve essere il più semplice possibile. Come detto, i tifosi italiani troppo spesso si aspettano tutto e subito, ma per costruire un attacco efficacie in una nazionale serve tempo e conoscenza reciproca, cosa che questo gruppo non aveva.


LITUANIA


COSA HA FUNZIONATO

Circolazione palla

28 assist sono un’enormità in una competizione europea tra nazionali, ancora di più se consideriamo il momento del torneo: quando la palla pesa e le partite diventano ad eliminazione diretta il più delle volte la circolazione di palla diminuisce, le rotazioni si accorciano e si va a cercare i vari leader della squadra. I lituani invece hanno cercato lo stesso di passarsi la palla: una volta creato il vantaggio sulla difesa la palla girava in modo straordinario e le 11 triple su 18 tentativi sono state prese quasi sempre con almeno un paio di metri di vantaggio sul proprio difensore.

Dove la Lituania ha veramente messo in difficoltà la nazionale italiana sono state soprattutto le situazioni di riapertura dell’azione dopo una penetrazione a canestro: dopo un pick and roll o un’uscita dai blocchi, gli uomini di Kazlauskas non si sono accontentati di un buon tiro ma hanno continuato ad attaccare le debolezze italiane, riuscendo a tramutare un buon vantaggio sul difensore in un vantaggio di 3 metri.

Difesa sul pick and roll tra Bargnani e Gallinari

La scelta difensiva su questa particolare situazione offensiva è stata assolutamente azzeccata: dato che Gallinari dopo il pick and roll non attacca quasi mai il canestro ma aspetta che si concretizzi il cambio, Kazlauskas ha deciso di tenere addosso al Gallo sia il suo uomo che quello di Bargnani così da non creare alcun mismatch fisico o atletico. Non essendoci dunque nemmeno troppa distanza tra Bargnani e Gallinari dopo il blocco (perché nessuno dei due si muoveva) la difesa poteva tranquillamente difendere in questo modo, senza paura di essere attaccata sul recupero.



ITALIA – REPUBBLICA CECA

Non è però ancora il momento di tirare definitivamente le somme, oggi aspetta agli azzurri una partita decisiva per mantenere vive le speranze di partecipare alle Olimpiadi di Rio 2016: la Repubblica Ceca è una squadra estremamente tosta e che potrebbe anch’essa evidenziare i nostri limiti difensivi, soprattutto sui pick and roll centrali.



Come vincere la partita

Il pick and roll Gallinari – Bargnani potrebbe essere ancora una valida soluzione, l’importante però è che uno dei due attacchi il canestro dopo il blocco, così da costringere la difesa a fare una scelta ben precisa: o sto con Gallinari concedendo a Bargnani un long 2/tripla non contestata, o cambio concedendo a Gallinari un vantaggio atletico.

Difendere meglio sui recuperi. La Repubblica ceca è una squadra che tende a giocare in velocità e ad attaccare più volte nella stessa azione offensiva: per certi versi è infatti simile alla Lituania (i cechi sono infatti terzi per assist per partita), anche se qui la palla sarà molto più spesso in mano alla point guard. Gli esterni azzurri oggi dovranno stare molto più attenti sulle situazioni di ribaltamento e riapertura perché nella partita di ieri è qui che hanno pagato maggiormente

Una buona transizione difensiva è la chiave per contenere l’entusiasmo della Repubblica Ceca, squadra che ama correre non appena ne ha l’opportunità. Per contenere le loro transizioni, oggi l’Italia dovrà cercare di far muovere un po’ di più la difesa ceca in modo di avere maggiore bilanciamento su un possibile contropiede avversario e non dovrà nemmeno scoprirsi troppo cercando il rimbalzo offensivo, altrimenti gli uomini di Ginzburg saranno molto spesso in vantaggio numerico in campo aperto.

Contenere il più possibile il pick and roll Satoransky-Vesely che tanti danni ha fatto in questi Europei: Cinciarini dovrà ancora passare sotto al blocco, scommettendo sul tiro del suo diretto avversario. Attenzione però al secondo blocco, è qui infatti che Cinciarini sta pagando eccessivamente: dopo essere passato sotto al primo pick and roll, il lungo avversario aggiusta il blocco costringendo Cinciarini a marcare dietro il suo diretto avversario. Questo secondo pick and roll centrale all’interno dell’area è stata la situazione in cui la difesa italiana ha maggiormente pagato in queste settimane.

Utilizzare maggiormente la second unit che tanto bene ha fatto ieri contro la Lituania, ingiustamente tenuta a riposo per gli ultimi 15 minuti: oggi Bargnani soffrirà quasi certamente l’atletismo di Jan Vesely, Cusin sarà quindi fondamentale per dare respiro al Mago e per limitare, per quanto possibile, i pick and roll cechi utilizzando la sua eccellente mobilità laterale. Melli, Hackett ed Aradori ieri sono stati tra i migliori, garantendo sempre enorme focus difensivo e un’intensità che ha riaperto una partita che sembrava essere indirizzata quasi definitivamente verso la formazione lituana.


Articolo a cura di Alberto Ambrosio


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