martedì 1 settembre 2015

"Venganza"

Eurobasket 2015 preview: Spagna.

di Marco Braini
in collaborazione con Pick&Pop Culture






Il roster



La stella: Pau Gasol
Finita la sua esperienza ai Los Angeles Lakers, nella quale era stato etichettato come giocatore ‘bollito’ o comunque sul viale del tramonto, il catalano sta vivendo una seconda giovinezza. Dapprima ai Mondiali giocati in casa, chiusi a 20 punti, 5.9 rimbalzi, 1.4 assist e 2.3 stoppate di media, e unico a salvarsi nella dèbacle contro la Francia...


...e successivamente ai Chicago Bulls, dove oltre a mettere insieme delle cifre esagerate per un 34enne (doppia doppia di media, quarto per rimbalzi totali catturati a partita e nono per stoppate), si è confermato una sentenza come spot up shooter.

Secondo al solo Klay Thompson fra i giocatori con almeno 150 tiri piedi per terra tentati.
Tutti i tifosi iberici sperano che si sia ripreso dall’infortunio che ne ha condizionato gli ultimi playoff, perché solo con un Pau Gasol di questo livello esistono reali chance di medaglia d’oro.

Il coach: Sergio Scariolo
Non ce ne vogliano i tifosi dell’Olimpia Milano, ma Sergio Scariolo – Spagna è un binomio che è garanzia di successo. In quattro anni il nativo di Brescia ha conquistato due ori europei ed un argento olimpico, facendo sudare oltremisura team USA (107 a 100 il finale, ad un pazzesco Pau Gasol da 24+9+7 rispose un Kevin Durant da 30 punti).



Quest’anno però non avrà la squadra al gran completo (spiccano le assenze di Marc Gasol, Ibaka, Rubio e Calderòn): stimolo in più per zittire gli scettici che sminuiscono i suoi successi in campo FIBA, ottenuti a detta loro solo grazie ad un roster troppo superiore rispetto a quello delle alle altre nazionali.

Il quintetto base


Il nome che salta di più all’occhio è sicuro quello di Nikola Mirotic, finalmente riuscito a battere la concorrenza di Serge Ibaka (non farci l’abitudine "Miro"...), alla prima esperienza con la nazionale maggiore. Approdato questa stagione in NBA, il lungo nativo di Podgorica ha letteralmente fatto faville negli ultimi 2 mesi di regular season, terminati a quasi 18 punti di media: con lui in campo lo starting five spagnolo avrà una dimensione perimetrale mai vista prima d’ora, con tutti e cinque i titolari capaci di colpire da oltre l’arco.
Se le gerarchie presenti al Real Madrid saranno rispettate, da numero 1 e da numero 3 agiranno rispettivamente Sergio Llull e Rudy Fernandez. Il primo ha raggiunto picchi di rendimento mai visti in carriera, sia in Eurolega, chiusa a 10.4 punti e 5.8 assist a partita, che in ACB (16 punti di media ai playoff), e per la prima volta in carriera ricoprirà il ruolo di playmaker titolare delle "Furie Rosse". Rudy è un giocatore che per talento è tranquillamente da NBA, ma dovrà farsi perdonare un’opaca FIBA World Cup, nella quale ha fornito prestazioni convincenti solo contro i modesti Iran ed Egitto…
Chiude il quintetto Fernando San Emeterio, chiamato a sostituire non solo Re Juan Carlos Navarro, ma anche Alex Abrines, assente dell’ultima a causa della fascite plantare. Tiratore affidabile dall’arco (45% in stagione in liga ACB), è abituato a far parte del roster finale, ma non ha mai avuto un ruolo di primo piano: i 4.3 punti di media ad Eurobasket 2013 è il miglior dato in carriera con la Spagna.

La panchina
Altre due pedine fondamentali delle "merengues" campioni d’Europa saranno pronte a dare il loro contributo in uscita dalla panchina: Sergio Rodriguez e Felipe Reyes. El Chacho, MVP d’Eurolega nel 2014, è il miglior giocatore che coach Scariolo possa "spendere" nel ruolo di playmaker.


Reyes, invece, anche a 35 anni suonati è uno dei migliori rimbalzisti del nostro continente, e avrà il doppio compito di far rifiatare Pau Gasol e di ricoprire lo spot di ala grande.
Per il resto sono tante le scommesse con cui la Roja si presenterà a Berlino, sede del gruppo B:
– Guillermo Hernangomez sarà l’unico vero centro presente oltre a Gasol, e nonostante "Willy" sia un prospetto intrigante nella metà campo offensiva (selezionato dai Knicks allo scorso draft), non è un rim protector. Chi proteggerà l’area quando la stella dei Chicago Bulls non sarà in campo?
– Pau Ribas proviene da un 2014/2015 balisticamente incredibile, che gli è valso anche un contratto con il Barcellona, ma non ha mai indossato la maglia della nazionale "senior" in un evento FIBA che conferisce delle medaglie;
– Victor Claver ha vissuto un triennio a Portland a giocare il garbage time, ed è appena tornato in Liga ACB per ridare slancio ad una carriera arenatasi una volta approdato negli States.

Il pronostico
Questa "nuova versione" della Spagna avrà poco tempo per ingranare, nel girone B basta un passaggio a vuoto di troppo e si rischia di finire quarti o peggio. Sulla carta parte leggermente avvantaggiata, annovera elementi di esperienza e l’ossatura del Real Madrid vincitore dell’Eurolega, ma in tempi più o meno recenti ha subito sgambetti da tedeschi e italiani...


Articolo a cura di Marco Braini


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