di Marco Braini
in collaborazione con Pick&Pop Culture
Il roster
La stella: Andrea Bargnani
Può un giocatore che negli ultimi 4 anni ha passato in borghese una partita ogni due essere la "star" della squadra? Sì, se questo giocatore è un’arma impropria in campo FIBA. Non esiste difensore in grado di limitare entrambe le sue dimensioni (cioè quella fronte a canestro e quella in post), e per quelli con la memoria corta, oltre ad allegare il video dei 22 punti rifilati alla Francia, vogliamo ricordare i 22 contro la Serbia, i 36 contro la Lettonia e i 26 contro Israele, prestazioni tutte risalenti ad Euro2011, ultima volta in cui Andrea ha indossato la maglia azzurra.
Il coach: Simone Pianigiani
Il sei volte campione italiano con Siena, dopo la mancata qualificazione a Londra 2012 e l’ottavo posto ad Euro2013 (con conseguente esclusione agli scorsi Mondiali) è probabilmente all’ultima chiamata sulla panchina italiana. In Slovenia aveva un roster corto, arrivato alla fase ad eliminazione diretta senza più energie; quest’anno il talento non manca, ma quello che tutti i tifosi si augurano è di non vedere ancora scene come questa:
Il quintetto base
L’Italia è l’unica nazione insieme alla Francia che può annoverare nel proprio quintetto quattro giocatori che nella scorsa stagione hanno militato in NBA. Due anni fa in Slovenia c’era il solo Marco Belinelli invece, fresco di firma con i San Antonio Spurs e al centro di numerose critiche a causa di un europeo finito in calando, soprattutto nella sconfitta decisiva con l’Ucraina (2/19 dal campo). Quello di oggi è un Beli completamente diverso, non sarà più costretto a fare pentole e coperchi, ma potrà agire di più da spot up shooter, ruolo in cui appartiene all’èlite NBA (nel solo 2014/2015, 1.23 punti per possesso in situazioni di "catch and shoot").
Gli altri due che "provengono" dagli States sono ovviamente Danilo Gallinari e Gigi Datome. Il primo è rientrato dopo l’infortunio al crociato occorsogli ad aprile 2013, e, complice anche l’aumento di massa muscolare, è sembrato molto più a suo agio ad agire da lungo, lo stesso ruolo che ricoprirà (almeno in partenza) con l’Italia. Un finale di regular season a quasi 20 di media gli è valso un estensione contrattuale di 31M di dollari, anche se le percentuali dal campo restano un problema: 40%, dato che i tifosi azzurri sia augurano vada in crescendo dal 5 settembre in poi.
Gigigante ha invece passato un biennio frustrante, 55 partite con un utilizzo medio di 8 minuti, comprese delle apparizioni in D-League. Il capitano dovrà ritrovare il ritmo partita dopo così tanti "DNP" (did not play) accumulati, prima di raggiungere il maestro Zelimir Obradovic al Fenerbahce, oramai vera e propria colonia di ex NBA in cerca di riscatto (Goudelock, Vesely, Udoh…). Il titolo di MVP vinto alla Trentino Cup pare un buon inizio.
Chiude il quintetto un Andrea Cinciarini a cui viene chiesto l’arduo compito di limitare per quanto possibile le point guard avversarie (gli spauracchi nel girone B saranno Milos Teodosic e Dennis Schroeder), e allo stesso tempo farsi trovare pronto sugli scarichi dei "big 4", lui che non è propriamente un tiratore da fuori affidabile.
La panchina
Punti nelle mani a questa nazionale non mancano di certo, poter contare su Pietro Aradori e Alessandro Gentile (che in attacco potrebbe agire in posizione di "power forward", per sfruttarne le doti in post basso) in uscita dalla panchina è un lusso che pochi possono permettersi.
Più importante ancora sarà il lavoro dei due lunghi Marco Cusin e Nicolò Melli, che dovranno garantire centrimetri, fisicità e rimbalzi (e mazzate) ad una frontline che storicamente ha sempre sofferto, e quello di Daniel Hackett. Dopo un 2014/15 da dimenticare (squalifica, espulsione e ed eliminazione ai play off), è l’unico difensore di livello sugli esterni presente nel roster italiano, l’unico che potrà essere spedito sulle piste degli avversari più pericolosi. Il nativo di Forlimpopoli dovrà anche dimenticare di essere nello stesso girone con Tibor Pleiss...
Il pronostico
Non sono più ammesse giustificazioni, la qualificazione a Rio 2016 è obbligatoria, e parlare di medaglia non è un’utopia. Per assurdo, finire terzi nel girone significherebbe evitare la parte di tabellone con la Francia, ed affrontare ai quarti la testa di serie del "non irresistibile" gruppo D...
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